Salute e Virtù

Riscopri la salute come dono, promuovendo valori umani e collaborazione tra le persone.

Chi Siamo

Siamo un'associazione no profit dedicata alla divulgazione scientifica e spirituale. Promuoviamo salute e virtù umane proteggendoci da ogni conflitto di interesse.

La Nostra Missione

Il nostro obiettivo è educare e riformare la comunità, valorizzando la salute come dono e promuovendo principi naturali e valori umani.

Lettera aperta a tutti i medici del Mondo

Caro Collega,

Ti scrivo non come un superiore o un critico, ma come un compagno di viaggio che ha scelto un percorso diverso, "libero" da un sistema che sento non rispecchiare più la nostra missione originaria. La nostra professione, quella medica, è oggi un labirinto di protocolli, burocrazia e, purtroppo, logiche finanziarie che rischiano di soffocare lo spirito che ci ha spinti a intraprenderla.

La nostra arte ha radici antiche e onorevoli, nel Giuramento di Ippocrate, un patto morale che ci impegna a servire l’umanità. Ippocrate ci ha insegnato che la medicina è un'arte basata sulle scienze, non il contrario. È un equilibrio delicato che stiamo perdendo, trasformando la cura in un "esercizio finanziario", una pratica guidata da numeri piuttosto che da persone.

Essere professionisti, dal latino profiteor - "dire la verità" - significa essere custodi di un sapere e di una vocazione. L'idea di "esercitare" la medicina, come un mestiere qualsiasi, tradisce questa verità profonda. La nostra non è una professione come le altre; è un servizio, una vocazione che richiede un impegno morale ben più grande di un semplice rapporto di lavoro.

Se guardiamo al futuro, al medico del 2030, l'unica via per ritrovare la nostra integrità è la disconnessione. Liberarsi dalle catene della partita IVA e dai diktat dei sistemi fiscali e sanitari, per riunirsi con altri colleghi in team associativi no-profit. Immagina un mondo in cui i medici collaborano, condividono conoscenze e benefici morali, molto prima che economici. Team non finanziati da governi o enti che impongono protocolli standardizzati, ma fondati sulla fiducia reciproca e sulla libertà di curare nel modo migliore per il paziente.

Questo percorso richiede coraggio. Coraggio di liberarsi da un sistema di schiavitù sanitaria che tiene in ostaggio la nostra autonomia. È una scelta difficile, ma solo così potremo rompere il circolo vizioso dei protocolli farmacologici imposti.

Se riusciremo a compiere questo passo, i benefici non saranno solo per noi. Liberi dalla pressione e dai vincoli, potremo finalmente far rifiorire le relazioni con i nostri pazienti, vedendoli di nuovo come esseri umani complessi, e non come un insieme di sintomi da trattare secondo un manuale. Questa rivoluzione, se avrà luogo, potrà dare impeto a una nuova umanità riumanizzata, in cui la salute non è un prodotto, ne’ un diritto, ma un dono condiviso come la stessa vita, e la cura un atto d'amore e dedizione.

Riflettiamo insieme su questa possibilità. Il futuro della nostra professione e, forse, della società intera, dipende da questo.

Con profonda stima e speranza,

Un Tuo Collega,

Ezio Sblendorio